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Ipsos: il 46% degli italiani acquista i prodotti valutando l’impatto dei brand

Ipsos: il 46% degli italiani acquista i prodotti valutando l’impatto dei brand

Secondo una ricerca Ipsos svolta nel mese di marzo, il 65% degli italiani chiede che le imprese svolgano un ruolo attivo all’interno della comunità, in ambito sociale, ambientale, culturale e politico. Solo un anno fa la stessa richiesta era stata avanzata dal 59% dei cittadini e oggi si rafforza “a fronte dei danni ambientali, economici e sociali procurati dallo sviluppo aggressivo e irresponsabili e emersi in modo drammatico con l’emergenza Covid”.

E’ quanto reso noto da un articolo pubblicato su Teleborsa (lo scorso 20 aprile). L’emergere di tale sensibilità impatta fortemente le scelte dei consumatori. Secondo la stessa ricerca quasi 4 consumatori su 10 (37%) e il 46% degli italiani, quasi uno su due, ammette che non comprerebbe un prodotto di un’azienda che ha pubblicamente preso una posizione che non condivide su un tema sociale, culturale o politico. Lo scorso anno questa posizione era espressa dal 37% degli italiani. Il 35% dei consumatori inoltre ha già smesso di comprare alcuni prodotti o servizi di marche o aziende perché deluso dal loro comportamento.

In questo scenario, a fare il punto sulla situazione attuale delle imprese, sui mutamenti in corso e sui modelli economici passati e futuri è stato l‘incontro dal titolo “La nuova impresa e il corporate impact”, trasmesso sulla piattaforma Webex messa a disposizione da CISCO – il Salone della Csr e dell’innovazione sociale che fa per la prima volta tappa a Ivrea.

“In un’ottica di ripresa post-emergenza è più che mai fondamentale – spiega Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone – che le imprese dimostrino la loro partecipazione attiva al cambiamento in atto nella società e si impegnino sempre di più sui temi legati allo sviluppo sostenibile puntando su innovazione e cambiamento. Il confronto e la condivisione di esperienze e possibili soluzioni continuano a essere il filo conduttore delle tappe del Giro d’Italia della CSR. Dopo Torino, il Salone torna in Piemonte facendo tappa per la prima volta a Ivrea città che annovera nella sua storia una delle più importanti esperienze di innovazione nella gestione di impresa”.

“Le aziende – spiega Mario Calderini, docente di Social Innovation alla School of Management del Politecnico di Milano – dovranno uscire dai tanti equivoci della Csr e prendere posizione rispetto al mondo dell’impact investing, dimostrando di essere pronte ad investire in campi a minor rendimento economico rispetto al mercato ma perseguendo ricadute sociali positive”.

“L’emergenza Coronavirus – afferma il presidente di Legambiente Stefano Ciafani – è anche figlia, come ha detto con straordinaria efficacia Papa Francesco, della nostra pericolosa illusione di rimanere sani in un mondo malato. La fase di ripartenza, che speriamo arrivi prima possibile, deve essere affrontata avendo ben chiari gli errori da non ripetere, per non intaccare ancor più e in maniera irreversibile le risorse naturali, compromettendo il benessere delle persone e, ancora di più di quanto non sia già accaduto, il futuro delle nuove generazioni”.